LA NASCITA DEL REGGISENO E I SUOI SUCCESSORI

Due fazzoletti e un nastro rosa. Non è l’incipit di un brano di Battisti ma quello della storia del reggiseno, l’indumento intimo femminile par excellence che quest’anno celebra i suoi primi 106 anni di storia. Oltre un secolo da quando l’allora diciannovenne socialite newyorchese Mary Phelps Jacob, con l’aiuto della sua domestica, ne mise a punto una versione rudimentale per indossare il suo abito velato al Ballo delle debuttanti di Manhattan. Con due fazzoletti e un nastro rosa, appunto. Era il 1913, la moda dell’epoca imponeva alle donne di indossare rigidi corsetti sorretti da stecche di balena, e alle amiche di Mary Phelps il suo reggiseno ante litteram apparve come una sorta di rivelazione. Incuriosite, si chiesero come potesse ballare così agilmente, ingabbiate com’erano dentro rigidi busti, e finirono per commissionargliene altri. Di lì a poco il brevetto: nel 1914 viene depositato negli Stati Uniti il disegno della prima brassiere (poi abbreviato nell’attuale bra): una piccola ma grande rivoluzione couture.

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Il reggiseno di Mary Phelps Jacobera morbido, leggero, facile da indossare; separava i seni e lasciava libero il busto: tutto il contrario del classico corsetto. Prima di lei, altre donne (ça va sans dire) avevano tentato di mettere a punto un indumento simile, che reggesse il seno senza costringere la figura. Risalgono al 1889, ad esempio, i progetti di Herminie Cadolle in Francia e Christine Hardt in Germania, ma i primi tentativi di coprire il petto femminile affondano le radici in Egitto, in Grecia e nell’Antica Roma, dove i seni prosperosi erano considerati comici e si pensava che fasciarli fosse un modo per prevenirne la crescita. Oltre a coincidere con una fortunata invenzione, quella di Mary Phelps Jacob è anche una storia di imprenditoria femminile. Nel 1920 fonda a Boston la Fashion Form Brassière Company, ma il business non decolla, e su consiglio del secondo marito Harry Crosby (da cui il secondo nome con cui passerà alla storia, Caresse Crosby) cede il brevetto alla Warner Brothers Corset Company di Bridgeport.

Così, mentre la carriera di Mary Phelps Jacob/Caresse Crosby vira dal mondo dell'intimo a quello della letteratura d'autore a Parigi, con la Black Sun Press fondata insieme al marito - che pubblicherà, tra gli altri, degli emergenti Ernest Hemingway e Charles Bukowski - la consacrazione definitiva del reggiseno nei cassetti (e sui corpi) delle donne arriva grazie alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1917, lo U.S. War Industries Board chiede di sospendere l’acquisto dei corsetti per preservare il metallo per la produzione bellica, e le donne acquisiscono sempre più confidenza con il bra, che comincia a essere largamente pubblicizzato anche sulle riviste di moda dell’epoca. Nello stesso momento, dunque, le donne cominciano a lavorare in fabbrica e a liberarsi dai corsetti, gettando le basi per l’emancipazione femminile e la parità di genere per cui lottano ancora oggi. E il merito è (un po’) anche di quella ragazzina che, nella Manhattan degli Anni 10 del '900, non voleva rinunciare a danzare avvolta nel suo sheer dress.

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